Quando si parla di exeresi chirurgica si intende l’asportazione di un corpo estraneo, o di una parte del corpo.

L’exeresi può essere totale, se un organo viene completamente asportato o parziale, se viene asportato solo in parte.

La maggior parte delle neoformazioni cutanee può essere asportata in anestesia locale in regime, dunque, ambulatoriale o day hospital per casi specifici. E’ possibile asportare le neoformazioni cutanee per motivi estetici (fibromi penduli, cisti sebacee, cheratosi seborroiche o nevi dall’aspetto benigno) oppure per motivi oncologici (epiteliomi, nevi atipici, etc.).

Exeresi chirurgica semplice

Per le altre lesioni cutanee, pigmentate o di natura incerta, è sempre auspicabile asportare una losanga di pelle a tutto spessore che includa la neoformazione.

La scelta della sede di incisione, dell’orientamento dell’incisione, della scelta del tipo di sutura e del tipo dei materiali di sutura più idonei alla formazione di una cicatrice meno evidente possibile spetta senza dubbio allo specialista. Spesso è lo stesso specialista che richiede un esame istologico del pezzo per indagare sulla natura della lesione e per avere la sicurezza della radicalità.

Il consiglio post-intervento è sempre quello di curare la cicatrice con massaggi e protezioni solari per rendere sempre meno evidente la cicatrice residua.

Exeresi chirurgica e ricostruzione

Non sempre è possibile praticare l’asportazione di una neoformazione in modo semplice. La dimensione e la sede della neoformazione possono rendere necessari altri tipi di soluzioni. Tali sistemi si rendono opportuni, ad esempio quando l’area di demolizione è ampia e/o si trova localizzata in regioni dove la trazione, prodotta per suturare direttamente la ferita, determina la loro distorsione con sequele antiestetiche oltre che deficit funzionali.

A volte, specie nei pazienti anziani, per specifiche zone, per motivi di sicurezza oncologica, è possibile prelevare la quantità necessaria di pelle a ricostruire la sede sottoposta a demolizione. Diverse possono essere le zone sottoposte a prelievo: la palpebra superiore, la regione sovraclaveare, la regione ascellare, la regione inguinale, e altrove.