La visita dermatologica per malattie sessualmente trasmissibili (MST) può essere utile per la diagnosi e il trattamento di patologie della pelle e delle mucose genitali, come l’herpes genitale, la clamidia, la gonorrea, il papillomavirus umano (HPV) e la sifilide.
Durante la visita, il dermatologo esaminerà le aree genitali alla ricerca di eventuali segni di infezione, come eruzioni cutanee, ulcere, vesciche o protuberanze.
In caso di diagnosi positiva, il medico prescriverà un trattamento appropriato, come antibiotici o farmaci antivirali, e fornirà informazioni su come prevenire la trasmissione dell’infezione sessualmente trasmissibile. Inoltre, potrebbe raccomandare esami del sangue o altri test di follow-up per monitorare la risposta al trattamento.
La visita dermatologica per MST è importante per una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo, al fine di prevenire complicanze a lungo termine e ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione sessualmente trasmissibile ad altri. Inoltre, è importante mantenere pratiche sessuali sicure e regolari controlli dermatologici per la prevenzione e la gestione delle MST.
Le MST PIU’ DIFFUSE:

CANDIDA

La candida è un’infezione molto comune negli adolescenti che colpisce soprattutto il sesso femminile, poiché è provocata dal fungo Candida Albicans, abitualmente presente nella vagina. La candidia si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali, ma possono esserci altri fattori scatenanti, che permettono al fungo di proliferare provocando l’infiammazione e il fastidio.
Le cause più comuni
Essendo una MST, prima tra tutte le cause, c’è un rapporto sessuale. Lo stesso partner può essere inconsapevolmente portatore di candidosi genitale e trasmetterla all’altro individuo, durante la fase virulenta del fungo. Tra le altre cause che concorrono allo sviluppo della candida ci sono:
Terapia antibiotiche
Diabete
Indumenti troppo stretti e attillati che non permettono alla cute e alle mucose di traspirare, favorendo lo sviluppo di un ambiente caldo-umido, favorevole alla proliferazione di funghi e batteri.
I sintomi:
Si manifesta con un arrossamento della mucosa vaginale e la produzione di secrezioni o perdite biancastre, a volte anche consistenti. Il tutto è accompagnato da prurito, bruciore, difficoltà e bruciore durante la minzione.CLAMIDIA

La Clamidia è un’infezione causata dalla Chlamydia trachomatis, un batterio che, nella donna, infetta la cervice, mentre nell’uomo l’uretra. La principale via di trasmissione è rappresentata dai rapporti sessuali, attraverso il contatto con le secrezioni delle mucose genitali o con lo sperma della persona infetta. Può essere inoltre trasmessa al bambino dalla mamma al momento del parto.
I sintomi
Questa malattia venerea può rimanere latente e asintomatica durante il primo periodo di incubazione. Questo favorisce lo sviluppo indisturbato dell’infezione che può manifesta i primi sintomi della clamidia dopo settimane o mesi. Nelle donne sviluppa i seguenti sintomi:

dolore nel basso ventre
prurito e bruciore

perdite vaginali bianco-giallastre
bruciore in fase di minzione
Negli uomini invece comprende i seguenti sintomi:
dolore e gonfiore ai testicoli.
Arrossamento del glande
Perdite dall’estremità del pene
Bruciore durante il passaggio delle urine.

CONDILOMI

I condilomi sono delle escrescenze rosee carnose che compaiono sulle mucose dei genitali, su quelle dell’ano, e più raramente sulle mucose orali, ossia in bocca. Sono molto contagiosi e sono provocati dal Papilloma Virus umano (HPV).
I sintomi
Il virus contagia le pareti delle mucose genitali, favorendo escrescenze che solitamente sono indolori. In alcuni casi, possono però manifestarsi con bruciore, prurito e perdita di sangue. Se non trattati, i condilomi persistono e tendono a diffondersi rapidamente, aumentando di dimensioni. Esistono numerosi ceppi di Papilloma Virus: alcuni di essi, se non adeguatamente trattati, sono correlati al rischio di sviluppare tumori.

EPATITI

Alcune malattie veneree possono intaccare la salute del fegato incentivando la formazione di patologie come l’epatite B e l’epatite C.
L’epatite B
È scatenata dall’Hepatitis B Virus (HBV). Le principali vie di trasmissione sono sangue, sperma e liquidi vaginali. I sintomi caratteristici dell’epatite B possono esordire in modo più o meno grave e includono: affaticamento; perdita di appetito; nausea; febbre; dolori muscolari in corrispondenza del fegato; urine scure; feci chiare; ittero, ossia colorazione giallastra della pelle e degli occhi.
L’epatite C
L’Epatite C è causata dall’Hepatitis C Virus (HCV). Si trasmette principalmente attraverso contatto con il sangue, lo sperma e le secrezioni vaginali di individui infetti. L’Epatite C è spesso asintomatica, soprattutto negli stadi iniziali della malattia. Quando presentano i sintomi dell’Epatite C, risultano piuttosto vaghi, limitandosi a senso di nausea; mancanza di appetito; affaticamento fisico; intolleranza ad alimenti grassi e alcoli; e lievi dolori nell’area del fegato. Se non curata, l’Epatite C può cronicizzarsi, minando progressivamente la salute del fegato. Nelle fasi più avanzate, si riscontrano sintomi importanti come nausea, vomito, dolore addominale, febbre e prurito in varie parti del corpo.GONORREA

La gonorrea è una malattia trasmissibile provocata da un batterio, la Neisseria gonorrhoeae, che si insedia nell’apparato genitale, provocando un’infiammazione dell’uretra nell’uomo, e della cervice e della vagina nella donna.
Sintomi uomini e donne
Nei pazienti uomini, come sintomi della gonorrea, si possono riscontrare difficoltà nell’emissione dell’urina e fuoriuscita di un liquido verdastro maleodorante. Nelle donne, invece, si possono verificare: perdite giallastre; bruciore vaginale; minzione frequente; prurito; gonfiore delle zone genitali.HERPES GENITALE

Causato principalmente dal virus Herpes simplex di tipo 2 (HSV-2), l’Herpes genitale è molto contagioso e si manifesta con vescicole a grappolo che interessano le mucose genitali. Ulteriori sintomi dell’infezione da herpes genitale sono: arrossamento; prurito; bruciore.
I sintomi
Prima della comparsa di queste piccole bollicine è facile riscontrare sensazione di prurito e gonfiore localizzata nella parte destra o sinistra. Peculiarità di questo virus è di svilupparsi solitamente sempre nello stesso punto quando attacca le mucose genitali.

HIV

L’HIV, acronimo di “Human Immunodeficiency Virus” ossia “Virus dell’immunodeficienza umana”, è un virus che aggredisce il sistema immunitario umano. L’infezione da HIV è inguaribile e si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti, nello specifico: sangue; liquido seminale; secrezioni vaginali; e latte materno. La saliva non è, invece, inclusa: perciò, è una falsa credenza che il contagio possa avvenire tramite il bacio.
Sieropositivo al virus dell’HIV
Quando presenti, i sintomi caratteristici dell’HIV sono: febbre; ingrossamento dei linfonodi; faringite; rash cutanei, dolore muscolare; piccole piaghe in bocca. L’HIV rappresenta il retrovirus dell’AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita), ossia il suo agente responsabile. Nei pazienti affetti da Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, il sistema immunitario non è capace di difendere l’organismo dalle malattie, e il processo degenerativo prosegue fino alla morte del malato, a causa delle cosiddette “infezioni opportunistiche”.
AIDS e HIV: le differenze
È fondamentale chiarire che HIV e AIDS non sono la stessa cosa, ma presentano delle differenze. Le persone che contraggono il virus dell’HIV, normalmente definiti “sieropositivi”, non sono malati di AIDS, anche se sono destinati a diventarlo in assenza di cure adeguate. Con una diagnosi tempestiva e una terapia seguita con attenzione, un individuo sieropositivo può quindi avere una speranza di vita indefinita, pur restando sempre portatore del virus. Solo quando il livello dell’infezione raggiunge una determinata soglia, la persona è considerata malata di AIDS.
HIV: la prevenzione
Per anni associazioni e organizzazioni sanitarie si sono battute per istruire ed educare giovani e adulti a intrattenere rapporti più sicuri e protetti. Nel, caso in cui il paziente sospetti di essere sieropositivo è necessario chiedere il consulto di strutture specializzate, per garantire non solo la salute propria, ma anche del partner. Inoltre, annualmente sono consigliati esami di controllo per verificare la salute dell’intero apparato genitale femminile e maschile.SIFILIDE

La Sifilide è una malattia infettiva provocata dal Treponema pallidum, batterio che viene trasmesso tramite rapporti sessuali ma può anche essere passato dalla madre al feto, nel corso della gravidanza. Si tratta di una delle malattie a trasmissione sessuale più subdole perché, dopo i primi sintomi, rimane silente per poi ripresentarsi. Nel suo decorso, la sifilide segue uno schema tipico, evolvendo attraverso tre stadi.
Primo stadio
Segnale caratteristico dell’infezione è la comparsa nelle parti intime dei cosiddetti “sifilomi”, piccoli noduli duri e non dolorosi, che presentano un’ulcera piena di pus.
Nelle zone in prossimità della lesione, si verifica anche un aumento di volume dei linfonodi. Come sintomi della sifilide al primo stadio, possono essere presenti mal di testa, febbre e indolenzimento delle ossa. L’ulcera scompare in poche settimane, in seguito alle quali il paziente sembra guarito, ma solo in apparenza. I sintomi possono riapparire dopo circa 3-4 settimane dal contagio.
Secondo stadio
Dopo un paio di mesi dalla scomparsa dei sifilomi, la sifilide si ripresenta con macchie color rosa salmone che si manifestano su tutto il corpo, interessando soprattutto torace, addome, braccia e glutei. Sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi possono anche comparire bolle non pruriginose che, rompendosi, lasciano la pelle desquamata. Le chiazze rimangono visibili per quindici giorni circa e indicano che la malattia si è diffusa. Le lesioni scompaiono poi da sole, anche se il malato non si è sottoposto ad alcuna cura. Superata questa seconda fase, l’infezione entra in uno stadio latente, durante il quale la sifilide al secondo stadio, può persistere senza sintomi, manifestandosi poi anche a distanza di molti anni. In questo caso i sintomi possono rimanere per circa 1-2 mesi dal primo contagio.
Terzo stadio
È la fase peggiore della malattia. I sintomi della sifilide al terzo stadio, possono colpire qualsiasi parte del corpo, anche se le zone più interessate sono generalmente il viso, l’area superiore del torace, le gambe e il cuoio capelluto. Altri organi colpiti sono il cuore e il sistema nervoso, con alterazioni della vista e della coordinazione dei movimenti che possono evolvere in una paralisi nelle ultime fasi della patologia.TRICOMONIASI

L’infezione è causata da un microrganismo chiamato Thricomonas e si trasmette prevalentemente tramite rapporti sessuali vaginali o mediante il semplice contatto con la vulva di una partner infetta. Seppur con minore frequenza rispetto alla via sessuale, ci si può anche contagiare attraverso il contatto con biancheria intima infetta o nei bagni pubblici.
I sintomi
I sintomi dell’infezione della tricomoniasi includono: irritazione; bruciore diffuso a tutta la zona intima, che peggiora quando si urina o durante i rapporti sessuali; perdite giallastre o verdastre dall’odore intenso.